domenica 5 giugno 2011

Simona Pluriball: Professional Multitasking

1. Presentati: chi sei e cosa fai? E tra cinque anni, cosa pensi che farai?
Ciao. Mi chiamo Simona Campli e vivo a Roma dove sono nata ormai quasi trenta-meno-uno anni fa. Sono specializzata da anni nel multitasking: seguo diversi lavori/passioni, molto diversi tra loro, in contemporanea.
Al momento quello che mi occupa la maggior parte delle ore è un laboratorio di sartoria con cui ho cominciato a collaborare un paio di anni fa. Disegno e realizzo abiti la cui linea stilistica non è mia ma attraverso questo riesco ad apprendere le tecniche per poi realizzare, fuori da lì, le mie idee. Ho cominciato come apprendista quando avevo una macchina da cucire da un paio di mesi e sapevo a malapena andare dritta con una cucitura semplice (e neanche sempre). Piano piano ho imparato a fare un po' di modellistica, a tagliare e montare modelli su stoffa e a rifinirli seguendo il metodo della sartoria su misura che ormai rischia di scomparire...
Accanto a questo recentemente ho anche cominciato a prendere lezioni di disegno dalla nonna di una mia amica, un genio di signora di 86 anni che ha studiato all'accademia d'arte di roma e ha lavorato tutta la vita come costumista per il cinema. Mi sta insegnando come usare la matita da zero, visto che anche lì ero totalmente incapace al principio. Non mi stanco mai di imparare metodi per tradurre le mie idee!
Cosa farò tra 5 anni è una domanda scomoda per me, sto imparando ora a concentrarmi sul presente! La risposta più probabile è che continuerò a seguire questa linea di "fare più cose in contemporanea" finchè posso e finchè ne avrò voglia. Pensandoci bene il letmotiv di ogni cosa che faccio è comunque smontare e rimontare, buttare giù e ricostruire.

2. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
Ora sto cominciando (in ritardo) a lavorare su una piccola collezione estiva fatta in casa per Pluriball, il nomignolo dietro cui mi nascondo spesso. Ho diverse idee in testa, probabilmente ne realizzerò solo alcune e in pochi pezzi, per crearmi un piccolo campionario da portare in giro e presentare. Le idee che mi seguono ultimamente sono la semplicità nei colori e nelle forme, il tema naturalistico, il creare qualcosa che possa essere utilizzato in più modi e che sia quanto più possibile customizzabile da chi se ne appropria.

3. Gli strumenti del mestiere: un’istantanea del tuo piano di lavoro, che cosa c’è intorno a te?
Forbici, centimetro, fili stoffe e bottoni, macchina da cucire, ritagli di riviste e bè, lo sai, un bel po' di liste :)


4. Se tu fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo superpotere?
Ahah, mi viene un pò da ridere a pensarmi come supereroe, soprattutto perchè negli ultimi tempi mi chiamano wonderwoman per prendermi in giro! Piuttosto me ne servirebbe uno come amico (ah già ci sei te!). Boh, rispondo con un enorme cazzata piena di autocompiacimento. Mi piace pensare di essere una persona sensibile, che sa osservare bene quello che le è attorno, o almeno che spende molto tempo nel guardare, anche i minimi dettagli. Quindi il superpotere che potrei avere magari potrebbe essere qualcosa con la supervista, o con i supersensi in generale.

5. La prima volta che mi hai visto, cosa hai pensato?
La prima volta che ti ho visto, se la memoria non mi inganna, mi hai trovato casa; la seconda volta che ci siamo viste piangevo a dirotto e mi hai consolata. Non ricordo esattamente cosa ho pensato ma credo con molta probabilità, visto il periodo, che fosse qualcosa di molto romantico, tipo "mi sa che ora non mi sentirò più sola".

Links
Pluriball blog
Etsy Shop

martedì 31 maggio 2011

Enrica Casentini: Illustratrice

1. Presentati: chi sei e cosa fai? E tra cinque anni, cosa pensi che farai?
Ciao. Mi chiamo Enrica, ho studiato all'Isia di Urbino e poi al Centro Sperimentale di Cinematografia a Torino, vivo a Londra da un anno. A parte qualche sporadica collaborazione non lavoro ne' nella grafica, ne' nel cinema.
Principalmente disegno e faccio incisioni. Ho iniziato qualche anno fa frequentando una vecchia stamperia d'arte vicino a casa, poi ho continuato da sola con un torchio costruito da mio zio quando era giovane.
Mi piace disegnare, ma anche costruire, sperimentare e usare differenti materiali.
Ora sto frequentando un corso di scultura al Camden Art Centre, ero curiosa di provare... vediamo che verrà fuori.
Tra 5 anni penso che continuerò a fare questo percorso, non mi stancherò mai di imparare.

2. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
I miei ultimi lavori erano strettamente legati all'ambiente, vorrei continuare a portare avanti questo percorso. È ancora un'idea ma mi piacerebbe lavorare sui luoghi che stanno scomparendo.
In particolare, vorrei partire da alcuni della mia memoria, che hanno un valore storico e sociale e che purtroppo vedo crollare anno dopo anno.

The egg - Etchings, 2008

3. Gli strumenti del mestiere: un’istantanea del tuo piano di lavoro, che cosa c’è intorno a te?
Torchio, punte da incisione, matite, lastre di zinco, bitume, inchiostri e vernici, gessetti, la mia macchina fotografica, fili, fili di ferro, carte, foglie, libri, tazze del te', a volte pure Niki, il gatto...


4. Se tu fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo superpotere?
Un supereroe non lo so, però se potessi scegliere mi piacerebbe avere due super poteri, uno sicuramente è volare e l'altro poter fotografare i miei sogni.


pale mountains - etchings, 2010

5. La prima volta che mi hai visto, cosa hai pensato?
Il nostro primo incontro è stato telefonico. Io ero appena arrivata a Londra e tu eri in una fattoria che tentavi di darmi le coordinate per raggiungerti... e io non ce la potevo fare!
Ho pensato avessi una gran pazienza (cosa che penso tutt'ora) e mi sei piaciuta subito dalla voce, ti ho trovata solare (capello a parte).

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lunedì 23 maggio 2011

Anna Maggi: Communication Designer

1. Presentati: chi sei e cosa fai? E tra cinque anni, cosa pensi che farai?
Ciao, mi chiamo Anna Maggi. Ho studiato Grafica, Illustrazione e Fotografia all’Isia di Urbino. Su carta risulto una Graphic Designer... ma dicono che sia anche un po’ “artistica”. Adesso frequento un Master in Communication Design alla Central Saint Martins a Londra. Sto portando avanti un progetto di “Eating Design/Eating Experience”, cerco di esplorare le potenzialità del cibo nella comunicazione.
Tra 5 anni spero di poter continuare a lavorare su concept legati al cibo e alle esperienze del cibo.
Tra 5 anni spero di riuscire a spiegare in 5 parole di cosa tratta il mio progetto.
Tra 5 anni spero che la gente non pensi che mi occupo di catering artistico.

2. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
Mi interessa come attraverso l’esperienza del cibo e dell’atto del magiare (reale o ideale) si possa arrivare a comunicare non soltanto ad un livello visivo, ma anche creando un esperienza “totale”.
Il mio prossimo progetto sarà una performance sull’illegalità, per denunciare l’abolizione (divieto di vendita e censura sul web) in Cina del fiore del Gelsomino.


3. Gli strumenti del mestiere: un’istantanea del tuo piano di lavoro, che cosa c’è intorno a te?

Forbici, coltelli, piatti, libri, colori, un grande pavimento, scatole, matite, fogli vari, ingredienti, tazze, vestiti, computer, teiera e bollitore, ancora foglietti vari, macchina fotografica, trincetto, pentole, scarpe, colla, riviste, varie ed eventuali...


4. Se tu fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo superpotere?

Quanti super poteri posso avere? Posso chiedere di avere il superpotere che mi permette di avere tutti i superpoteri che voglio?


5. La prima volta che mi hai visto, cosa hai pensato?

Te eri seduta dall’altra parte rispetto a me e leggevi... sembravi quasi intelligente! Poi siamo diventate coinquiline... ma questa è un’altra storia.

Links
Annamaggi.it
Special J Blog

lunedì 16 maggio 2011

Camilla Rossi (Torte & co.): Se "qualcuna" produce inutilità, io produco e decoro vanità sotto forma di zuccheri

1. Presentati: chi sei e cosa fai? E tra cinque anni, cosa pensi che farai?
Ciao, mi chiamo Camilla, e come dice la mia amica Marta Fioni, sono una schizofrenica: dopo una laurea in comunicazione con annessi tirocini in case discografiche punk rock californiane, e dopo un dottorato di ricerca in sociologia, eccomi qua, ad aver abbandonato Londra per fare torte monumentali e dolcetti custom nella ridente Romagna. Ora come ora, mi verrebbe da dire che tra cinque anni vorrei avere il mio laboratorio e piccola rivendita di "Torte & co.". C'è però da considerare che, vista la mia vita fin qui, fra cinque anni potrei star facendo qualunque cosa. La mia vera missione nella vita è tirar fuori tutta la mia umanità cercando di non uccidere nessuno.

2. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
Collaborazioni di lavoro, progettazione di un paio di torte per questo fine settimana, impostazione della brochure, insomma... ho su i panni della business woman, ma con 'sto caldo... faccio più fatica del solito a tenerli su.


3. Gli strumenti del mestiere: un’istantanea del tuo piano di lavoro, che cosa c’è intorno a te?
Intorno a me ci sono sac-à-poche come se piovesse, glassa, coloranti... il resto è contorno, nel senso letterale: nastri, pirottini e chi più è in grado di offrire colori spraflash, mi benedica col suo spirito kitsch!


4. Se tu fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo superpotere?
Il mio superpotere sarebbe "catartizzare" le persone. Insomma, fare capire agli altri che, in fin dei conti, sono ben felici di essere quello che sono, perché poteva andare peggio: potevano essere me!


5. La prima volta che mi hai visto, cosa hai pensato?
Eravamo a Victoria Park, io e la Fioni arrivammo in mega ritardo e tu stavi organizzando le energie per una spedizione a piedi verso qualche festa. Ho pensato "la bionda deve essere la leader carismatica del gruppo"...

Links
www.camillarossitorte.it

lunedì 9 maggio 2011

Tommaso/ Johnny Bellaspetto/ Magdalene/ Deflagrazione Post-Atomica/ Disagio a vita: Opinionista

1. Presentati: chi sei e cosa fai? E tra cinque anni, cosa pensi che farai?
Sono Tommaso, principalmente faccio il magazziniere ma nel tempo libero mi occupo di teste di cazzo. Suono la chitarrina elettrica, ma anche acustica se me la potessi permettere anche semi acustica o semi elettrica. Fra cinque anni spero di essere morto.

2. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
Sto lavorando a non so cosa anche perchè tutto quello che faccio è gestito puramente dal caso. Posso anche dirti che, sostanzialmente, quello che faccio come suonatore di chitarrina, cantante manierista e blogger senza opinioni è totalmente congeniato al solo scopo di non lavorare mai più e finalmente poter trascorrere il resto della mia esistenza tra aperitivi, belle donne ed interni arredati con gusto.
Comunque sia, principalmente, oggi come oggi, sto registrando il nuovo disco di Johnny
Bellaspetto che ho intenzione di non pubblicare ma di rendere scaricabile a cani e porci; sono dell'idea che la musica che produco come Johnny sia alquanto ruffiana e, per quanto mi riguarda, credo che questo tipo di musica debba essere gratis mentre quella meno accessibile, come quella dei Magdalene, vada fatta pagare fior di quattrini. Sono dell'opinione che l'impero della canzonetta debba andare fallito e gente come Gigi D'alessio buttata fuori a calci nelle palle dai palazzi del potere, il fatto di non far pagare niente per il nuovo di Johnny è il mio piccolo contributo alla causa... Con i Magdalene, dopo aver perso due quarti del gruppo, stiamo mettendo le basi per andare in tour per l'Europa continentale e fare cose orribili ai civili che incontreremo sulla nostra strada. Mi piacerebbe tanto scrivere un romanzo interamente improntato su personaggi discutibili, ideologie poco simpatiche ed interni disadorni poichè privi di quel tipico tocco femminile che dona un tono all'ambiente ma purtroppo avendo una tecnica organizzativa gestita a cazzo di cane so già che ciò non avverrà mai e resterò qui ad aspettare di morire pieno di rimpianti ed occasioni perse.



3. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
Il mio piano di lavoro è la strada, mi piace portarmi in giro per le strade ed osservare le persone che vivono le loro vite di merda. Il ribrezzo per la gente è la ragione che mi spinge a fare quello che faccio. I miei strumenti sono l'invidia, il rancore e l'odio.



4. Se tu fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo superpotere?
Se fossi un supereroe vorrei un super potere di quelli per fare del male alla gente, tipo le lame rotanti, i pugni missile, la lingua a frullino...



5. La prima volta che mi hai visto, cosa hai pensato?
La prima volta che ti ho visto ho pensato: "Ma è un uomo o una donna?"

Links
Johnny Bellaspetto
Magdalene
Disagio A Vita

Deflagrazione Post-Atomica

martedì 26 aprile 2011

Anna Positano: Fotografa

1. Presentati: chi sei e cosa fai? E tra cinque anni, cosa pensi che farai?
Qui Anna Positano. Laureata in Architettura a Genova, ho deciso che non avrei potuto fare l'architetto - infatti ogni volta che l'ho fatto sono finita in ospedale... Un segno? Poi a Londra al London College of Communication (MA Photography) ho dedicato un intero anno alla fotografia. Sono tornata a Genova da un anno e mezzo e per mantenermi faccio la fotografa di architettura, spendendo tutto il guadagno nei miei progetti fotografici personali. Tra cinque anni immagino che il mio lavoro sarà sempre questo. La speranza, poi, è avere anche una bella terrace house a Londra, un rifugio in cui scappare quando mi stanco di Genova.

2. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
Bella domanda! Parto sempre con mille progetti tutti assieme, poi li perdo per strada e a turno li recupero... In questo periodo c'è un progetto in cui sono stata coinvolta da Tommaso Perfetti [http://www.progettoqd.blogspot.com/]: è un work in progress tra bio e geo-grafia in cui ogni fotografo conduce il suo progetto ma allo stesso tempo viene influenzato dai lavori degli altri. La mia 'storia' [http://www.progettoqd-genova.blogspot.com] parla del cambiare casa e del conseguente mutamento della geografia quotidiana. In questo momento sono in transito e quindi le fotografie rappresentano un avvicinamento non ancora definitivo alla nuova casa.

Home (Towards) in Night Walks, 2011

3. Gli strumenti del mestiere: un’istantanea del tuo piano di lavoro, che cosa c’è intorno a te?
Un gran casino. Letteralmente. Sono disordinatissima e ho l'archivio (sia fisico - pellicole e stampe - sia virtuale) che sta esplodendo. In realtà quando fotografo sono molto metodica e ordinata: infatti usando il banco ottico [Sinar F] e la pellicola se non sei stalinista rischi di compromettere i risultati. Uso anche una vecchia 6x6 [Rollei SL66] che adoro, soprattutto per fotografare gli interni. Computer e scanner ovviamente sono fondamentali oggi, anche se continuo a preferire le stampe tradizionali che faccio a Modena da Arrigo Ghi. Non ho ancora uno studio vero e proprio, e occupandomi di architettura e paesaggio potrei dirti che il mio piano di lavoro è ovunque io vada a scattare coi miei 20kg di equipaggiamento. Forse è proprio questa la parte migliore del lavoro, non essere chiuso a lavorare nello stesso ufficio per otto ore al giorno, lavorare il sabato e la domenica, ma essere in vacanza di martedì o (ragionevolmente) quando ti pare.


Photo Courtesy of Jan Papas

4. Se tu fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo superpotere?
Ha! Mi hanno detto che tu esaudisci i desideri, vero? Allora: vorrei volare per poter inquadrare a volo d'uccello. Vorrei anche la super forza per portare tutto il mio equipaggiamento senza spaccarmi la schiena. Se posso chiederne un altro vorrei prevedere il futuro come si deve, per tutte le ovvie ragioni.


Cut, One out of Three in Cut, 2010

5. La prima volta che mi hai visto, cosa hai pensato?
Eravamo a Brick Lane, in quel bar tipo indiano con Saretti. Quando mi hai stretto la mano ho pensato: "Uh, ha i capelli rossi, un cardigan grigio leopardato e degli stivaletti da paura. Questa spacca di sicuro!". E poi che non capivo molto il tuo idioletto toscano e che mi faceva un sacco ridere il dantesco 'deh'. Cavolate a parte, sapevo di volerti già un sacco bene.

Links
www.theredbird.org

giovedì 14 aprile 2011

Marco Paltrinieri: Multimedia Artist

1. Presentati: chi sei e cosa fai? E tra cinque anni, cosa pensi che farai?
Sono Marco Paltrinieri. Ho studiato psicologia e sociologia per parecchi anni. Interessante, tuttavia per una serie di ragioni non ne ho fatto una professione. Al momento direi che passo 3/4 del mio tempo a osservare, investigare e provare a manipolare aspetti di cio' che ho attorno e che attirano particolarmente la mia attenzione. Il restante quarto lo passo supervisionando un cinema ricavato da un bellissimo teatro degli anni '30. Tra cinque anni sarebbe carino poter dire: passo tutto il mio tempo a osservare, investigare e provare a manipolare aspetti di cio' che ho attorno e che attirano particolarmente la mia attenzione.

2. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
Ho finalmente iniziato a lavorare attivamente ad un progetto che "covavo" da diverso tempo. Si tratta di una ricerca visivo-narrativa su materiale fotografico di famiglia; il grosso del lavoro consiste nel cercare una forma di rappresentazione e presentazione che possa gettare una luce un po' differente su un tema sulla carta trito e ritrito. Mi sta assorbendo molto. Ci sono diverse altre cose a cui sto lavorando ma questo ad oggi ha certamente la priorità.



3. Gli strumenti del mestiere: un’istantanea del tuo piano di lavoro, che cosa c’è intorno a te?
Il mio piano di lavoro finisce in camera mia ed inizia appena fuori... Purtroppo non ho uno studio vero e proprio, oggi posso vivere anche senza, domani non mi spiacerebbe averne uno.
Non ho un vero e proprio ferro del mestiere. Al momento lavoro molto per immagini, ho diverse macchine fotografiche ma non posso certo definirmi un fotografo. Piuttosto direi che lavoro di volta in volta con quello che una specifica idea mi suggerisce.



4. Se tu fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo superpotere?
Non ho alcuna simpatia per i supereroi. Tuttavia ammiro e invidio molto cio' che Dana Kunze e' stato in grado di fare in passato: http://www.youtube.com/watch?v=4uHkyMh9FW4



5. La prima volta che mi hai visto, cosa hai pensato?
Onestamente? Mi avevano detto di te, quindi quando ti ho visto la prima cosa che ho pensato é stata: ".. ah questa deve essere dunque la tipa di Pisa che é venuta a stare a Londra".

Links
www.marcopaltrinieri.com