martedì 26 aprile 2011

Anna Positano: Fotografa

1. Presentati: chi sei e cosa fai? E tra cinque anni, cosa pensi che farai?
Qui Anna Positano. Laureata in Architettura a Genova, ho deciso che non avrei potuto fare l'architetto - infatti ogni volta che l'ho fatto sono finita in ospedale... Un segno? Poi a Londra al London College of Communication (MA Photography) ho dedicato un intero anno alla fotografia. Sono tornata a Genova da un anno e mezzo e per mantenermi faccio la fotografa di architettura, spendendo tutto il guadagno nei miei progetti fotografici personali. Tra cinque anni immagino che il mio lavoro sarà sempre questo. La speranza, poi, è avere anche una bella terrace house a Londra, un rifugio in cui scappare quando mi stanco di Genova.

2. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
Bella domanda! Parto sempre con mille progetti tutti assieme, poi li perdo per strada e a turno li recupero... In questo periodo c'è un progetto in cui sono stata coinvolta da Tommaso Perfetti [http://www.progettoqd.blogspot.com/]: è un work in progress tra bio e geo-grafia in cui ogni fotografo conduce il suo progetto ma allo stesso tempo viene influenzato dai lavori degli altri. La mia 'storia' [http://www.progettoqd-genova.blogspot.com] parla del cambiare casa e del conseguente mutamento della geografia quotidiana. In questo momento sono in transito e quindi le fotografie rappresentano un avvicinamento non ancora definitivo alla nuova casa.

Home (Towards) in Night Walks, 2011

3. Gli strumenti del mestiere: un’istantanea del tuo piano di lavoro, che cosa c’è intorno a te?
Un gran casino. Letteralmente. Sono disordinatissima e ho l'archivio (sia fisico - pellicole e stampe - sia virtuale) che sta esplodendo. In realtà quando fotografo sono molto metodica e ordinata: infatti usando il banco ottico [Sinar F] e la pellicola se non sei stalinista rischi di compromettere i risultati. Uso anche una vecchia 6x6 [Rollei SL66] che adoro, soprattutto per fotografare gli interni. Computer e scanner ovviamente sono fondamentali oggi, anche se continuo a preferire le stampe tradizionali che faccio a Modena da Arrigo Ghi. Non ho ancora uno studio vero e proprio, e occupandomi di architettura e paesaggio potrei dirti che il mio piano di lavoro è ovunque io vada a scattare coi miei 20kg di equipaggiamento. Forse è proprio questa la parte migliore del lavoro, non essere chiuso a lavorare nello stesso ufficio per otto ore al giorno, lavorare il sabato e la domenica, ma essere in vacanza di martedì o (ragionevolmente) quando ti pare.


Photo Courtesy of Jan Papas

4. Se tu fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo superpotere?
Ha! Mi hanno detto che tu esaudisci i desideri, vero? Allora: vorrei volare per poter inquadrare a volo d'uccello. Vorrei anche la super forza per portare tutto il mio equipaggiamento senza spaccarmi la schiena. Se posso chiederne un altro vorrei prevedere il futuro come si deve, per tutte le ovvie ragioni.


Cut, One out of Three in Cut, 2010

5. La prima volta che mi hai visto, cosa hai pensato?
Eravamo a Brick Lane, in quel bar tipo indiano con Saretti. Quando mi hai stretto la mano ho pensato: "Uh, ha i capelli rossi, un cardigan grigio leopardato e degli stivaletti da paura. Questa spacca di sicuro!". E poi che non capivo molto il tuo idioletto toscano e che mi faceva un sacco ridere il dantesco 'deh'. Cavolate a parte, sapevo di volerti già un sacco bene.

Links
www.theredbird.org

giovedì 14 aprile 2011

Marco Paltrinieri: Multimedia Artist

1. Presentati: chi sei e cosa fai? E tra cinque anni, cosa pensi che farai?
Sono Marco Paltrinieri. Ho studiato psicologia e sociologia per parecchi anni. Interessante, tuttavia per una serie di ragioni non ne ho fatto una professione. Al momento direi che passo 3/4 del mio tempo a osservare, investigare e provare a manipolare aspetti di cio' che ho attorno e che attirano particolarmente la mia attenzione. Il restante quarto lo passo supervisionando un cinema ricavato da un bellissimo teatro degli anni '30. Tra cinque anni sarebbe carino poter dire: passo tutto il mio tempo a osservare, investigare e provare a manipolare aspetti di cio' che ho attorno e che attirano particolarmente la mia attenzione.

2. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
Ho finalmente iniziato a lavorare attivamente ad un progetto che "covavo" da diverso tempo. Si tratta di una ricerca visivo-narrativa su materiale fotografico di famiglia; il grosso del lavoro consiste nel cercare una forma di rappresentazione e presentazione che possa gettare una luce un po' differente su un tema sulla carta trito e ritrito. Mi sta assorbendo molto. Ci sono diverse altre cose a cui sto lavorando ma questo ad oggi ha certamente la priorità.



3. Gli strumenti del mestiere: un’istantanea del tuo piano di lavoro, che cosa c’è intorno a te?
Il mio piano di lavoro finisce in camera mia ed inizia appena fuori... Purtroppo non ho uno studio vero e proprio, oggi posso vivere anche senza, domani non mi spiacerebbe averne uno.
Non ho un vero e proprio ferro del mestiere. Al momento lavoro molto per immagini, ho diverse macchine fotografiche ma non posso certo definirmi un fotografo. Piuttosto direi che lavoro di volta in volta con quello che una specifica idea mi suggerisce.



4. Se tu fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo superpotere?
Non ho alcuna simpatia per i supereroi. Tuttavia ammiro e invidio molto cio' che Dana Kunze e' stato in grado di fare in passato: http://www.youtube.com/watch?v=4uHkyMh9FW4



5. La prima volta che mi hai visto, cosa hai pensato?
Onestamente? Mi avevano detto di te, quindi quando ti ho visto la prima cosa che ho pensato é stata: ".. ah questa deve essere dunque la tipa di Pisa che é venuta a stare a Londra".

Links
www.marcopaltrinieri.com

martedì 12 aprile 2011

Lucia Biagi Whenina: Fumetti, pupazzi e biscotti

1. Presentati: chi sei e cosa fai? E tra cinque anni, cosa pensi che farai?
Sono una bambina panda di ormai 30 anni, sarei una fumettista ma spesso “investo” il mio tempo in attività collaterali e disegno poco. Mi diletto nel cucito, nell’uncinetto e nell’illustrazione.
Adesso ho un negozio di fumetti a Torino quindi credo che fra cinque anni sarò sempre qui, sul mio bel soppalco a creare inutilità.

2. Il tuo prossimo progetto: a che cosa stai lavorando adesso?
Sto lavorando principalmente a 2 progetti: ‘La guida del Giappone’, resoconto a fumetti del mio viaggio dell’anno scorso (potete vedere la mascotte della guida nella foto qui sotto), ed una nuova graphic novel, ancora priva di titolo, ma densa di contenuto.



3. Gli strumenti del mestiere: un’istantanea del tuo piano di lavoro, che cosa c’è intorno a te?
Più spazio mi viene concesso più ne occupo, ho una libreria con un po’ di testi e libri di riferimento, una scrivania gigante per disegnare, un’altra con la macchina da cucire, la taglierina e altri strumenti per rilegare, un piano per il piccì, lo scanner, la bamboo, ecc. Infine un bello scrittoio che non so ancora bene come usare. Ma è molto bello!
Detto questo in realtà i miei strumenti sono soltanto un portamine e una penna a china.



4. Se tu fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo superpotere?
Io ho un superpotere! L’autocontrollo nelle situazioni di emergenza, riesco a diventare di pietra, immobile e inamovibile. Posso diventare rigida e pesantissima come una statua. Insomma non perdo mai la pazienza, potrei meritarmi la santificazione. Sì, credo sia proprio così.



5. La prima volta che mi hai visto, cosa hai pensato?
Ehm, ho pensato ‘è piccola e molto rosa’? In realtà non ricordo la prima volta che ci siamo viste... avevo poco più di 2 anni. Però ricordo una foto di noi due molto piccole in cui mi tiri i capelli, probabilmente ho pensato che eri una piccola bastarda! Ahahah

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